Nell’Antica Villa Sophie, più precisamente nell’ala ovest è visibile lo stemma, fronte strada, attribuito alla famiglia Scarpis, simile a quello della pietra tombale all'esterno della chiesa del paese.

La famiglia Scarpis, originaria di Parma/Piacenza, ha origine con Valerio Scarpis, che giunse a Belluno nel 1451 come Vicario del Podestà, Paolo Loredan.

Risulta dagli atti notarili, dal 1451 con successive varianti, che la famiglia Scarpis, deteneva in possesso svariate proprietà, come risulta dagli estimi catastali.

Nel 1673 Francesco Scarpis risulta tra i nobili di Serravalle con possedimenti e in particolare la Villa in Sant’Antonio.

Nel 1687 Angiela, figlia di Francesco, colpita da schioppettata accidentale, fu’ sepolta nella chiesa adiacente all’Antica Villa Sophie, nel sepolcro dei detti signori Scarpis (Archivio Parrocchiale Trichiana, Libro morti 1663-1751).

Le più antiche testimonianze legate all’Antica Villa Sophie fanno risultare che nel XVII, subentra la famiglia Girlesio, famiglia di notai e giuristi, il cui stemma figura sul camino della villa.

Nonostante lo schema compositivo sia quello tipico della casa rustica, l’esecuzione basata su elementi dell’architettura maggiore rivela l’interpretazione di una mente colta e raffinata, come quella dei suoi proprietari.

Tra questi è noto Francesco Girlesio, per essere stato membro della pubblica Accademia Letteraria e Agronomica degli Anistamici di Belluno, congregazione del XVIII secolo di intellettuali e notabili che avevamo come scopo lo sviluppo delle teorie fisiocratiche diffuse a quel tempo in Europa.

La villa nel ‘900 fu’ coinvolta nella travagliata storia europea di questo secolo, soprattutto durante la Grande Guerra. Nel 1917, infatti, le truppe austriache occuparono le zone della Valbelluna e in un anno depredarono ville e abitazioni, tra cui Villa Girlesio.

Furono saccheggiate biblioteche, profanate chiese, requisito il bestiame e depredate numerose opere d’arte, in parte recuperate successivamente con una missione a Vienna.

I testi recuperati sono visionabili presso la biblioteca nel paese denominato “del libro” (inaugurato alla presenza di celebrità, con la condizione dell’illustre Mike Biongiorno) in Borgo Valbelluna.

Nel 1920, dopo molti decenni di storia, la villa è divenuta proprietà della famiglia Cortina Antonio da Sant’Antonio Tortal, che acquistò anche i prati nelle sue vicinanze e vi costruì la stalla e il fienile.

Membri celebri di tale famiglia sono Aldo Mario e Renzo Cortina, fratelli che negli anni ‘50 a Milano raggiunsero il successo nel mondo della cultura e dell’editoria.

Successivamente, durante la Seconda Guerra Mondiale, il paese di Sant’Antonio di Tortal divenne un punto strategico per la Resistenza veneta, grazie alla sua posizione tra la Repubblica sociale di Mussolini e la provincia di Belluno annessa al Terzo Reich.

Importanti eventi ebbero come sfondo questo luogo e le testimonianze, affermano che da villa Girlesio i soldati tedeschi requisirono le corde che sarebbero servite a impiccare i 4 fratelli Schiocchet ai pali della luce dove oggi c’è il monumento commemorativo.

Questa triste sorte capiterà anche a molti altri concittadini che lottarono per la Resistenza. Tra questi, il giovanissimo Ernesto Cortina, membro della famiglia proprietaria della villa che si salvò poiché aveva suscitato la pietà di uno dei comandanti tedeschi.

Negli anni successivi alla guerra la villa non ha più vissuto grandi cambiamenti, mentre negli anni ‘90 sono stati svolti lavori di restauro.

Come riporta la Dr.ssa Monica Frapporti Assessore alla Cultura del Comune Borgo Valbelluna, nella sua ricerca sulle origini di Villa Sophie:

"Nell'ala ovest della villa, oggi sede del B&B, è visibile vicino al terrazzo fronte strada, uno stemma attribuito alla famiglia Scarpis simile a quello della pietra tombale all'esterno della chiesa del paese. La famiglia Scarpis - originaria di Parma o Piacenza - ha origine con Valerio Scarpis, che giunse a Belluno nel 1451 come Vicario del Podestà, Paolo Loredan. Nel 1459 Valerio Scarpis riceveva un affitto per la sua possessionis de Trotali. (ASB, notarile, b. 6875). Successivamente, nel 1548, Marte Scarpis possedeva una possession in Trotal. (ASCB, estimi, b. 5) e, più tardi, nel 1614, Antonio Scarpis possedeva una possession in Trotal. (ASCB, estimi, b. 67). Nel 1673 Francesco Scarpis risulta tra i nobili di Serravalle e possedeva una casa a Sant’Antonio e nel 1687 Angiela, figlia di Francesco, … colpita da schiopetata acidentale … fu sepolta … nella chiesa di S. Antonio di Tortal nel sepolcro delli detti signori Scarpis. (Archivio Parrocchiale Trichiana, Libro morti 1663-1751). Sempre nel XVII secolo un ramo della famiglia si trasferì a Serravalle (Vittorio Veneto) e nel 1737 Giovanni Maria d’ Menegon da S. Antonio Tortal, Collono dell’Illustrissimo Signor Giacomo Scarpis da Serravalle. Infine, nel 1780 Giacomo, figlio del Nobile Signor Giulio Scarpis da Serravalle, ora abita in Tortal".

 

La Scala del Tempo

Entrare nell’Antica Villa Sophie è una vera esperienza sensoriale: la scala che collega i piani della struttura, è stata definita “la scala del tempo”, in esposizione temporale realizzata lungo la scalinata in cui vengono illustrati, mediante oggetti di uso dell’epoca, i principali eventi che hanno coinvolto la villa, dalla sua costruzione ad oggi. Tra cui i primi passi in campagna del poi futuro Papa Gregorio XVI. Nel passare degli anni varie furono le famiglie che si succedettero nella villa, tra cui: illustri avvocati, notai, giuristi, sino alla famiglia Cortina, celebri nel mondo dell’editoria e della cultura. La Villa fu occupata nella prima guerra mondiale dalla truppe austriache e nella seconda guerra mondiale anche depredata dalla troppe tedesche della Wehrmacht e delle SS.

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